Varese in salute

La Cisl ha molto a cuore il futuro della sanità lariana. Ennesima riprova di ciò sono stati i convegni svoltisi a fine giugno in Villa Gallia a Como, dove la UST dei Laghi in collaborazione con le proprie federazioni dei Pensionati, della Funzione Pubblica e dei Medici ha radunato vari esperti del settore per dibattere della situazione e delle prospettive di questo importante comparto.

A rappresentare la FNP dei Laghi il Segretario Generale della categoria, Giovanni Pedrinelli: “sparsi sul territorio di Como e Varese – ha spiegato Pedrinelli – abbiamo circa 56.000 iscritti, tutti pensionati che incontriamo quotidianamente nelle nostre sedi. Essi ci parlano della loro vita e soprattutto delle difficoltà che spesso caratterizzano il quotidiano delle persone più fragili, ed è per loro che la nostra azione si concentra molto sugli aspetti sanitari e socio-sanitari della realtà che ci circonda. La demografia dei nostri territori ci dice che in Provincia di Como gli over 65 sono 135.720 su una popolazione di 599.301, ovvero il 22,65% del totale, con un indice di vecchiaia di 165,8 (che sarebbe il numero di over 65 ogni 100 under 14). Stiamo parlando di oltre un quinto della popolazione. In quella di Varese, invece, gli over 65 sono 207.902 su 890.528 abitanti, il 22,35% del totale; l'indice di vecchiaia in questo caso è 171,2”.

Tra i problemi citati da Pedrinelli nel corso dei suoi interventi ai convegni “Como in salute” e "Varese in salute", quello relativo alle liste d'attesa: “questa criticità spesso impone alle famiglie ed ai pensionati di pagare di tasca propria le prestazioni. Non è una novità che le statistiche quantifichino che gli italiani paghino di tasca propria circa ¼ delle spese totali per la salute, arrivando persino in alcuni casi ad indebitarsi per potersi curare, quando non a rinunciare a farlo a causa della mancanza di risorse. A volte si ha la sensazione che pur con i diversi interventi che si è provato a mettere in campo ci si rassegni a questa situazione. Se pensiamo che spesso molti privati hanno adeguato le loro tariffe prevedendo un costo delle prestazioni di poco superiore a quanto si sarebbe dovuto pagare con il ticket sanitario, possiamo capire anche il perché delle liste di attesa”.

Altro problema affrontato da Giovanni Pedrinelli è quello relativo ai Pronto Soccorso: “spesso anziani in età avanzata sono costretti a lunghe ore di attesa; in molti casi parliamo di persone affette da deficit cognitivi se non demenza, con l’inadeguatezza dei Pronto Soccorso che emerge ancora più chiaramente. Non è possibile per un anziano aspettare in pronto soccorso ore e ore su una sedia, magari in corridoio. Perché quindi non studiare un altro percorso, come avviene già per i bambini o le donne in gravidanza? Prevedere insomma una visita nei reparti di medicina o geriatria immediatamente dopo il triage!”

Ennesimo tasto dolente della sanità lombarda, quello relativo alla cosiddetta “Presa in Carico dei cronici”, “la cui implementazione – spiega Giovanni Pedrinelli – sta registrando grandi difficoltà; i dati del 2° trimestre 2018 evidenziavano che per l’ATS Insubria i Medici di Medicina Generale aderenti al PiC erano il 45% ed i pazienti presi in carico rispetto alle lettere inviate erano il 14,35%. Una adesione scarsa e che deve far riflettere”.

Altri due aspetti citati da Pedrinelli nel suo intervento hanno riguardato le dimissioni protette e le cure domiciliari. Sulla prima questione “si sono scritti fiumi di riflessioni, sono stati approvati specifici protocolli regionali, ma nella pratica spesso le dimissioni protette non funzionano nemmeno adesso che il gestore dell’ospedale e del territorio è unico, cioè l’ASST”. Sulla seconda “la Regione ha previsto diversi interventi: ADI, SAD, RSA aperta, misura B1 e B2, voucher per le persone anziane, ognuno con propri percorsi di accesso. Spesso assistiamo a sovrapposizioni di prestazioni sulla stessa persona mentre in altri casi le persone non conoscono queste misure”.

Al convegno, organizzato per fare il punto della situazione sullo stato di salute della sanità lariana, hanno partecipato molte autorità: dal Presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi al Direttore dell'ATS Insubria Lucas Maria Gutierrez, passando per il Direttore Generale dell'ASST lariana Fabio Banfi sino al Segretario Regionale Cisl Lombardia Pierluigi Rancati. Un momento di riflessione ed informazione molto utile, sempre ricordando che “operare per produrre servizi migliori – la chiosa di Pedrinelli – a partire dagli “ultimi della fila”, che non dimentichiamo essere i veri destinatari del welfare, significa tutelare i diritti”.


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