Come da tradizione l'1 maggio la CISL ha festeggiato la festa dei lavoratori. Anche la FNP dei Laghi ha preso parte alle celebrazioni, scendendo in piazza sul territorio dei laghi sia a Varese che a Como.
Per l'occasione è intervenuto anche Giulio Romani, componente della segreteria nazionale della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori: “i lavoratori festeggiano in nome dei diritti, dello sviluppo e della solidarietà e lo fanno unitariamente perché CGIL, CISL e UIL mettono da parte le rivalità dando risposta a chi cerca di governare dividendo. Il 9 febbraio abbiamo portato in piazza centinaia di migliaia di persone, non per protestare contro il Governo – prosegue Romani – ma per ribadire il concetto che in questo Paese si debbano mettere al centro il lavoro, le lavoratrici, i lavoratori. La nostra idea di stato civile vuole mettere al centro la lotta alla povertà, che non si fa con le chiacchiere ma con gli investimenti in grado di produrre lavoro e benessere e non distribuendo soldi, a debito, a pioggia. Purtroppo – l'amara riflessione del segretario della confederazione nazionale cislina – il paese è fermo, la crescita è ferma, l'occupazione non riprende: il governo ne deve prendere atto. Avevamo detto che alcune politiche sono dannose per lo sviluppo, ma alla manifestazione del 9 febbraio il governo non ha dato nessuna risposta. Anzi, ha risposto con la maldestra minaccia di togliere le pensioni ai sindacalisti, che non significa togliere privilegi ma diritti”.
Un passaggio del proprio discorso Giulio Romani lo ha poi dedicato al salario minimo, che sarebbe “uno specchietto per le allodole: servirebbe solo a indebolire la contrattazione e togliere diritti ai lavoratori. Si combatta piuttosto il lavoro nero, le finte collaborazioni, le finte partite Iva e le finte cooperative. Le politiche del lavoro attuali sono le politiche che producono le morti. L'anno scorso sono morte più di 3 persone al giorno, festivi compresi. Per questo – continua Romani – in questo giorno di festa dobbiamo dire che combatteremo chi vorrà diminuire sicurezza e togliere diritti ai lavoratori”.
La chiusura dell'intervento di Romani, venuto sul territorio dei Laghi per festeggiare la Festa dei Lavoratori, è quindi dedicata all'Europa: “CGIL, CISL e UIL hanno deciso di dedicare questa giornata del lavoro all'Europa, perché essa è l'unica possibilità che abbiamo, l'unico bacino in cui è possibile costruire diritti e tutele. La costruzione dell'Europa è stata la costruzione della pace nel nostro continente: 74 anni di pace, cosa che non ha precedenti. Chi vorrebbe ripristinare le patrie vuole ripristinare le condizioni che generavano le guerre. Non pensiamo all'Europa come soluzione di tutti i problemi, ma ad un'Europa diversa da quella attuale. Vogliamo un'Europa della condivisione: non serve meno Europa – la chiosa di Romani – ma di più!”