Rimettere al centro la sicurezza sul lavoro. E' questa la parola d'ordine che ha mosso in tutta Italia, territorio dei Laghi compreso, l'annuale manifestazione che CGIL, CISL e UIL dedicano al lavoro il Primo Maggio. Un'idea che non è un semplice slogan, ma un problema con cui lavoratori, delegati e dirigenti sindacali si rapportano costantemente.
I numeri sono impietosi e le morti sul lavoro addirittura in aumento rispetto al 2017. Nella sola Lombardia infatti si contano mediamente ben 100mila infortuni all'anno, mentre per quello che riguarda i primi quattro mesi di questo 2018 sono stati 19 gli incidenti mortali, contro i 12 dello stesso periodo dell'anno passato: un aumento che supera il 35%.
A livello nazionale le cose non vanno tante meglio, in questo senso: dall'1 gennaio al 30 aprile sono stati ben 220 gli incidenti mortali sul lavoro avvenuti lungo l'intero stivale, il 10% in più rispetto alla stessa statistica elaborata dodici mesi prima.
Proprio da qui, da questi numeri, nasce la necessità per il sindacato di continuare ed implementare il proprio impegno per sviluppare una sempre migliore sicurezza sul lavoro: perché gli incidenti, anche fatali, non sono frutto di fatalità ma il più delle volte dello scarso lavoro di prevenzione che in molti luoghi di lavoro viene fatto. Per questo l'impegno del sindacato tutto è stato ribadito grazie alla manifestazione del Primo Maggio con forza: tante tragedie sarebbero evitabili con più attenzione ed investimenti in tema di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Il prezzo che i lavoratori pagano per la scarsa sicurezza sui posti di lavoro è troppo alto – il commento di Giovanni Pedrinelli, Segretario Generale della FNP Cisl dei Laghi – ed è quindi tempo di scelte che puntino a risolvere questo problema. A fronte dei dati che ci sono bisogna intervenire responsabilizzando aziende e lavoratori. Dedicare questo Primo Maggio al tema della sicurezza è quindi importante: bisogna rendere il Paese cosciente di un problema enorme che può riguardare tutti e che finisce con l'incidere ogni anno su centinaia di famiglie italiane”. Anche i pensionati della CISL, insomma, hanno molto a cuore il tema della giornata: “Come pensionati – prosegue Pedrinelli – siamo ormai oggi soggetti esterni al mondo del lavoro, ma restiamo consapevoli, a fronte delle nostre esperienze passate, che quando le condizioni di lavoro non sono curate i risultati sono negativi sul piano della sicurezza, con inevitabili output negativi sui lavoratori. Per questo – la chiosa del Segretario Generale della FNP –, pur da fuori del mondo produttivo, vogliamo contribuire a fare in modo che le condizioni migliorino”.
Come provare, quindi, a ridurre i casi di infortunio? A tracciare la linea è Lorenza Auguadra, RLST (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale) della Cisl dei Laghi: “Chiediamo il rispetto delle norme già oggi in essere, con un maggior controllo da parte degli organi preposti i quali, a loro volta, possano operare con personale adeguato anche in termini numerici. Fondamentale, in tutto ciò, sarà il tentativo di elevare la cultura della prevenzione. Sindacati, lavoratori ed aziende devono operare assieme perché di lavoro non si muoia più”.