casa di riposo

 

E' stato firmato lunedì 31 luglio 2017, un accordo tra CGIL, CISL, UIL, le loro federazioni dei pensionati e la Regione Lombardia per lo stanziamento di un voucher annuale di 1.000 € destinato agli anziani più fragili caratterizzati da maggior complessità assistenziale.

Questo intervento è rivolto a coloro che sono ricoverati in strutture RSA accreditate e contrattualizzate.

La stima dei potenziali beneficiari di questo accordo, effettuata dai tecnici dell'Assessorato al Welfare, è di circa 10.000 anziani, con uno stanziamento per il 2017 pari a 10 mln di €.

Questo voucher va inteso come un intervento integrativo rispetto a quanto già assicurato alle singole strutture di Residenza Sanitaria Assistenziale ed è rivolto a favore degli anziani che si trovano nelle classi Sosia 1 e 2, in posti letto ordinari e nei Nuclei Alzheimer per almeno 360 giorni tra l'1 ottobre 2016 ed il 30 settembre 2017.

Nel caso in cui il numero di aventi diritto sarà inferiore a quanto previsto o questo voucher dovesse essere integrato da futuri finanziamenti lo stesso verrà destinato anche agli anziani che per almeno 180 giorni siano stati in condizione di grave bisogno di cura sanitaria.

A commentare questo accordo sono stati Marco Colombo, Segretario Generale FNP Lombardia, e Pierluigi Rancati, della segreteria della CISL Lombardia.

“L’accordo – sottolinea Marco Colombo – prevede che sulla base dell’attività di monitoraggio e in relazione alla disponibilità di risorse, la Regione valuterà la possibilità di una conferma ed estensione della misura per i prossimi anni e un suo incremento al fine di includere anche le classi Sosia 3 e 4”.

 “Un intervento positivo, importante ma non ancora sufficiente – sottolinea Pierluigi Rancati - A fronte delle elevate rette delle case di riposo lombarde, occorre pensare a un intervento più strutturale per questi anziani con grave fragilità e complessità assistenziale che a fronte di questa condizione hanno un prevalente bisogno di cura sanitaria, che dovrebbe essere totalmente a carico del Fondo sanitario regionale”.


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