Lunedì 3 luglio 2017 SPI CGIL Varese, FNP CISL dei Laghi e UILP UIL Varese hanno dibattuto della riforma della sanità lombarda, con particolare attenzione alla presa in carico delle persone affette da cronicità, nel corso di un incontro unitario svoltosi al Collegio De Filippi di Varese.
Davanti ad una platea abbastanza nutrita ed interessata a capire e dibattere il decreto di attuazione della riforma sanitaria si sono alternati gli interventi dei dirigenti sindacali e quelli del pubblico presente.
L'incontro è stato aperto da Maurizio Manfredi, segretario generale della UILP Varese:
"La Riforma sanitaria della Lombardia coinvolge tutta la popolazione, non solo noi pensionati. Non solo: in tema di cronicità, un problema che colpisce soprattutto certe fasce di età, deve esserci la cosapevolezza che questo sia un problema che colpisca l'intera famiglia, un problema di socialità complessiva."
Il segretario della UILP ha parlato anche di una modifica del ruolo del paziente: "il paziente verrà preso in carico dalle strutture. Servirà un cambiamento culturale da parte di tutti, in primis degli stessi pazienti che dovranno diventare parte attiva del processo. In questo senso il decreto di attuazione della riforma sanitaria comporta una modifica sostanziale - ha proseguito Manfredi - che va approfondita nel merito: quali sono le possibili ricadute che la riforma avrà sul territorio e sui cittadini, soprattutto cronici?"
La chiosa del numero uno della federazione pensionati della UIL è relativa al ruolo che può e deve avere il sindacato in questo periodo di transizione: "dare un'informazione corretta ai cittadini è e sarà parte fondamentale del nostro ruolo".
La spiegazione più tecnica della riforma, della sua attuazione e della presa in carico dei malati cronici è spettata invece a Claudio Dossi, componente di segreteria dello SPI CGIL della Lombardia, che ha tenuto a ricordare: "di questa legge non abbiamo steso il testo né l'abbiamo votata, abbiamo solo svolto il nostro ruolo: no correttori di bozze, ma ruolo comunque attivo per provare a dire la nostra. Questa legge non ha comunque una fine a breve termine: durerà almeno cinque anni, abbiamo il tempo per correggerne le storture."
Dopo un dibattito animato che ha visto l'intervento di molti dei presenti la conclusione dei lavori è spettata al nostro Giovanni Pedrinelli, segretario generale della FNP dei Laghi: "dobbiamo lavorare su quanto ci attiene: negoziazione, ambito sociosanitario, territorio. Esiste un problema di risorse: dal punto di vista politico sarebbe importante che l'Italia riflettesse sulla capacità di tenere questo sistema di welfare. Le risorse non sono infinite, i tempi che stiamo vivendo non sono semplici. Penso quindi che sul terreno delle risorse e del welfare ci siano da fare grosse battaglie. Ad esempio non si può dare a tutti in modo uguale, come il contributo alle nascite."
Il nostro segretario generale ha poi lanciato un messaggio chiaro alle altre sigle: "Tutte queste questioni così importanti vanno gestite in termini unitari. Apriamo delle riflessioni locali unitarie e costruiamo rapporti con i medici di medicina generale. Si potrebbe poi creare un gruppo tecnico di valutazione di chi si candida a diventare ente gestore: sia a livello regionale che territoriale."
Per chiudere Giovanni Pedrinelli ha fatto una raccomandazione importante: "Non dobbiamo soffocare sotto il macigno delle criticità: dobbiamo giocare la nostra parte, stare nella partita, stare sul pezzo, ragionare con la Regione."
Dell'incontro ha parlato anche Varesenews.