Riceviamo e pubblichiamo una poesia scritta da Dolores Tettamanti, iscritta FNP dei Laghi.
Alle cinque e venti della notte sono nate due gemelle, sono nate in casa, perché a quei tempi si preferiva partorire in casa. Nate alle cinque e venti; in questa stagione l'ora dell'ultimo allungarsi della notte che si arrende e fa largo alla prima luce dell'alba. Chissà perché tanti bambini si chiesero delle ostetriche nascono in quell'ora in cui la città attorno è silenziosa, mentre sulle facciate delle case si disegnano rare finestre illuminate.
La mamma dopo un'interminabile notte, loro finalmente sono nate, nell'alba di ottobre. Da ufori l'eco attutita dei rumori della città che si andava svegliando; il primo tram perché era il mezzo di quei tempi, la consegna del latte di casa in casa; poi una campana venir da lontano.
Tutto uguale ad ogni altra mattina; il pallore del giorno che fuori avanzava e finita la notte.
Chissà perché tanti bambini nascono all'alba? Il primo pianto e ora dormono insieme nella culla, sfinite dello straordinario viaggio. E il giorno ora si alza piano, e calma la città di voci e rumori abituali.
L'alba l'ora in cui i bambini preferiscono nascere, portati al mondo da una corrente segreta.