Vaccino Covid

Vaccinazione anti-Covid gratuita per i fragili e soprattutto un piano strategico per non arrivare impreparati. Sono queste le richieste, chiare, che la FNP CISL Lombardia ha presentato alla Regione assieme a SPI e UILP. “Non si devono ripetere gli errori commessi col vaccino antinfluenzale, bisogna prepararsi per tempo per effettuare una campagna puntuale e senza intoppi”, ha detto Emilio Didonè, Segretario Generale FNP.

“Onde evitare altre situazioni imbarazzanti, chiediamo che sui vaccini antiCovid non ci si faccia trovare ancora una volta impreparati come Paese e come Regione Lombardia. Occorre un piano preventivo efficace, efficiente e pratico, senza le consuete discussioni tra i diversi soggetti coinvolti.” Non solo, al solito la FNP chiede particolare attenzione ai pazienti fragili ed alle persone economicamente svantaggiate: “chiediamo al Governo di garantire la gratuità del vaccino a tutti, in particolare, visti i precedenti in Lombardia, alle fasce meno abbienti e più esposte al rischio contagio, oltre che ai soggetti fragili”.

A fare eco a Didoné anche i Segretari Generali lombardi di SPI e UILP, Valerio Zanolla e Serena Bontempelli, che in un comunicato stampa congiunto con FNP hanno avanzato le loro preoccupazioni: “dopo le brutte figure della sanità pubblica in regione Lombardia, nonostante le rassicurazioni dell'Assessore Gallera sui vaccini antinfluenzali, prosegue la farsa che rischia di trasformarsi in tragedia per le migliaia di anziani over 60 lasciati ancora senza vaccino. Situazione paradossale che si è aggiunta a quella sui tamponi Covid19, sistema andato da subito in tilt con la Ats di Milano e gli stessi medici che invitavano i cittadini - dopo giorni di inutile attesa per essere contattati - a fare il tampone privatamente con un costo di 90 euro, e fino a 200 a domicilio”. In merito ai tamponi, i sindacati ricordano che la tariffa di riferimento consigliata da Regione Lombardia è di 62,89 €, mentre non è stato consigliata nessuna soglia di prezzo per il test sierologico. “Ma siamo di fronte a una pandemia, un'emergenza di sanità pubblica, e qualcosa non torna. Perché – continuano i sindacati pensionati lombardi – la tariffa non è stata imposta alla sanità privata accreditata con Regione Lombardia, tenuto conto che è un servizio che avrebbe dovuto garantire la sanità pubblica? Perché non è previsto un rimborso a tutti i cittadini che hanno fatto i tamponi privatamente per inadeguatezza della sanità pubblica? Su questi temi il sindacato vorrà chiarezza e non mollerà fino a quando non l'avrà ottenuta”.