Sono giorni complicati quelli che stiamo vivendo a causa del Covid-19, in cui la nostra quotidianità ha subito dei contraccolpi a seguito delle restrizioni necessarie alla gestione del virus. In questa realtà ci stiamo avvicinando ad una data importante per il mondo femminile, l'8 Marzo e lo facciamo con la consapevolezza che sarà, per quanto scevra da eventi, una giornata egualmente significativa.
Anche se nessuna iniziativa sarà possibile nelle diverse realtà territoriali lombarde, la Fnp e la Cisl sono impegnate costantemente a mantenere viva l'attenzione sulle problematiche che riguardano la questione femminile nel dibattito sulle politiche sindacali. Doveroso ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare affinché la loro voce venisse ascoltata.
La Giornata Internazionale della Donna vede la sua nascita strettamente legata al clima politico del ‘900, quando le donne iniziavano ad organizzarsi per reclamare maggiori diritti e tutele. Doveroso ricordarlo, perché forse oggi ci appaiono lontane se non addirittura troppo spesso dimenticate le ragioni per cui tante donne hanno lottato giorno dopo giorno per spezzare modelli culturali, sociali ed economici in cui sempre meno si riconoscevano, per conquistare spazi di libertà e di democrazia che hanno visto cambiare radicalmente il ruolo delle donne.
L'8 Marzo è sì una ricorrenza molto importante per ricordare conquiste fondamentali ma è soprattutto una ricorrenza da rinnovare in ciascun giorno dell'anno, per sottolineare che, ancora oggi, le donne sono vittime di discriminazioni, di abusi. Purtroppo, come quotidianamente la cronaca riporta, sono presenti ancora violenze anche in quei Paesi, come l'Italia, dove si sono fatti grandi passi in avanti verso la parità di genere.
Una parità che diamo troppo spesso per scontata e raggiunta, quando invece la realtà ci segnala che è un cammino ancora attuale e che ci coinvolge a livello sindacale quotidianamente per rimuovere stereotipi di genere, per superare difficoltà sia nel mercato del lavoro come nella partecipazione sociale e politica, per far emergere dal silenzio, dall'isolamento e dare il giusto valore al lavoro femminile, di cura e famigliare. Parità e diritti che purtroppo non vedono uniformità nelle varie parti del mondo. Ci sono ampie realtà dove il ruolo della donna è ancora sottomesso all'autorità maschile (padre, fratello, marito), private persino dei fondamentali diritti umani e civili, non avendo libertà di muoversi, studiare, esprimersi. La strada verso la parità e la conquista di diritti appare lunga e tortuosa.
Noi donne abbiamo una grande responsabilità nel costruire momenti di incontro e condivisione che favoriscano la partecipazione femminile, per ritrovare insieme le motivazioni all'impegno sindacale e dare nuovo slancio alla rappresentanza, momenti di incontro anche intergenerazionale, perché solo insieme possiamo pensare di incidere ed agire il cambiamento.
A tutte noi, giovani e meno giovani, spetta difendere i diritti delle donne, dar voce a chi fatica ad avere spazio e visibilità, riconoscere e promuovere le necessarie tutele alle varie fragilità, sfide aperte per il futuro.