“Ci sono ancora tanta ipocrisia ed indifferenza rispetto alla violenza sulle donne. La nostra resta una società “maschilista”, dove è molto complicato far rispettare la donna in tutti i contesti: sociali, lavorativi e familiari”.
A proferire queste parole in maniera chiara e netta è Annamaria Furlan, Segretario Nazionale CISL, cui dal nostro territorio si aggiunge la responsabile del Coordinamento Donne della Federazione Nazionale Pensionati dei Laghi, Gianna Badoni: “quello della violenza di genere è un problema a tutt'oggi molto sentito e fino a che non verrà ridotto ai minimi termini, per non dire superato, noi donne cisline continueremo a batterci affinché ciò avvenga!”
I dati raccolti e diffusi dall'Istat, del resto, sono chiari: la violenza sulle donne è un problema che statisticamente rileva una piccola decontrazione, ma che resta ancora diffusissimo su tutto il territorio nazionale. L'Istituto Nazionale di Statistica ha infatti un osservatorio dedicato proprio a questo fenomeno. Gli ultimi dati, risalenti al 2016 (quelli del 2018 verranno resi noti nei prossimi mesi), disegnano una situazione a tratti drammatica: ben il 31,5% delle donne tra i 16 ed i 70 anni afferma di avere subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Parliamo di quasi 7 milioni di donne, ovvero 1 donna italiana su 3.
Una situazione ampiamente inaccettabile per il Coordinamento Donne della FNP Cisl dei Laghi: “le statistiche ci dicono che non è possibile abbassare il livello di guardia – prosegue Badoni – nei confronti di un fenomeno dalla portata tragicamente così rilevante”.
Ma cosa fare per provare ad arginarlo?
“C'è molto da fare, è un problema educativo: le famiglie, la scuola e la società tutta devono unirsi ed agire sui giovani dal punto di vista culturale, prima che diventino violenti. Bisogna insegnare agli uomini, fin da quando sono ancora dei bambini, che non possono mascherare le proprie fragilità ed incapacità di affrontare i problemi con la violenza. Bisogna insomma – continua Gianna Badoni – agire alla radice del problema: creare una cultura nuova e diversa, realmente rispettosa nei confronti dell'altro genere”.
Quello della violenza sulle donne è un tema dibattuto ormai da decenni: “la giornata internazionale contro la violenza di genere venne istituita in seguito al massacro di tre sorelle dominicane, massacrate brutalmente dal regime di Trujillo – racconta Badoni – Da allora i Coordinamenti Donne del Sindacato hanno promosso, in occasione della ricorrenza annuale di quel fatto così efferato, momenti di riflessione e sensibilizzazione con convegni e riflessioni sul tema della violenza”.
Un lavoro che evidentemente sta pagando. Perché se è vero che i dati parlano di 1 donna su 3 vittima di violenza nel corso della propria vita, l'indagine Istat nota anche una leggera contrazione del numero di violenze fisiche e sessuali (queste, in particolare, passate dal 6,5 al 4,3%) da parte di partner o ex partner tra il 2006 ed il 2014.
“Il Sindacato in questi anni non si è limitato solo alle riflessioni – la chiosa della responsabile del Coordinamento Donne della FNP Cisl dei Laghi Gianna Badoni – In diversi territori si è infatti agito concretamente con la formazione di reti istituzionali, e si sono aperte case-rifugio per donne maltrattate e centri di recupero per uomini violenti. Una buona prassi che andrebbe estesa ovunque, sia per andare in aiuto di chi subisce violenze che per provare a rieducare chi se ne rende protagonista”.