Riforma in vista per i Pronto Soccorso italiani. Queste alcune delle novità che verranno introdotte:
- cinque codici «numerici», al posto dei quattro «colori» che andranno ad individuare la gravità del paziente, con relativi tempi di attesa
- le ore di permanenze nella struttura nella struttura saranno al massimo otto ,poi si verrà ricoverati o dimessi;
- ci saranno percorsi rapidi per le urgenze minori;
- verrà applicata maggiore attenzione all’umanizzazione delle cure;
- si creerà un’area dedicata all’Osservazione breve intensiva (Obi);
- verranno attivate misure per ridurre il sovraffollamento, tra cui il blocco dei ricoveri programmati non urgenti.
Sono queste alcune novità introdotte dalla riforma del Pronto soccorso avviata ad agosto con l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni.
Le Regioni si sono impegnate a recepire l’Accordo entro 6 mesi (quindi febbraio) ed a renderlo operativo entro 18 mesi dalla data di approvazione.
Con l'entrata in vigore della riforma succederà che un infermiere con specifica formazione per il triage valuterà il paziente e gli assegnerà il codice di gravità indicante la priorità di accesso alla visita medica in base all’urgenza e non all’ordine di arrivo in ospedale.
Con le nuove Linee guida sul triage si passerà dai tradizionali 4 codici (rosso, giallo, verde e bianco) a 5 codici numerici cui le Regioni potranno associare un colore.
«Attualmente - ha spiegato al Corriere della Sera Beniamino Susi, direttore del P.S. del polo ASL Roma 4 - il 60-70 percento dei pazienti riceve il tradizionale codice verde che non permette di differenziare in modo adeguato quelli con maggior bisogno di assistenza, esponendoli al rischio di eventi sfavorevoli o di sottovalutazione; col passaggio da 4 a 5 codici si distingue il livello di urgenza in “differibile”e “minore”».
Una novità importante che sarà introdotta dalla riforma riguarda il fatto che ad ognuno dei 5 codici verrà associato, per la prima volta, il relativo tempo massimo di attesa per accedere alle aree di trattamento:
- Il codice 1 (rosso) significa «emergenza» e l’ingresso in sala visita è immediato;
- col 2 (arancione), per le urgenze, si attende massimo 15 minuti;
- col 3 (azzurro), «urgenza differibile», accesso entro un’ora;
- col 4 (verde),«urgenza minore», attesa massima di due ore;
- col 5 (bianco), «non urgenza», accesso entro 4 ore.
Con le Linee di indirizzo sull’Obi per la prima volta verrà poi regolamentata a livello nazionale l’attività di Osservazione breve intensiva, prevista finora in alcune Regioni con modalità diverse.
Andrà svolta in locali annessi o attigui al Pronto Soccorso, avrà una durata non inferiore a 6 ore e non può superare le 44 ore dalla presa in carico al triage. Saranno fissati, tra l’altro, gli standard strutturali organizzativi (dotazione adeguata di tecnologie, postazioni, personale) e i criteri di ammissione a quest’area, che non è un «parcheggio» prima del ricovero, anzi: serve a evitarlo quando non è necessario. Qui il paziente riceve assistenza ad alta intensità di cura, con approfondimenti diagnostici eseguiti in tempi ristretti, terapie a breve termine e monitoraggio continuo, in modo da poter essere dimessoin sicurezza, affidato alle strutture territoriali oresidenziali, o ricoverato se indispensabile.