La Federazione Nazionale Pensionati della CISL apre la propria fase congressuale. Lo fa nella persona di Emilio Didoné, Segretario Generale a livello Nazionale, che traccia la strada da seguire: “in una società sempre più complessa serve un modo differente di pensare al domani e di fronteggiare le sfide sociali che ci attendono: c’è bisogno di discontinuità e novità. Dobbiamo provare a fare le cose in modo diverso da come siamo stati abituati, operare insieme, ascoltare pensieri e sentimenti delle persone, “vestire i panni altrui”, comprendere e rispettare il punto di vista di chi ci sta di fronte, prestare la giusta attenzione indipendentemente dai ruoli ricoperti. Dobbiamo ricostruire responsabilità, partecipazione e solidarietà: tre elementi che sono linfa vitale della democrazia e che vanno opposti al dilagare di populismo e di slogan che lasciano il tempo che trovano”.
Cosa fare, dunque, nel concreto? “Dobbiamo favorire fenomeni partecipativi dal “basso” – prosegue Didoné – per dare voce e corpo ad idee, esigenze, e bisogni dei territori trasformando il nostro operare in azioni concrete. Vogliamo immaginare un progetto partecipato dai territori come prezioso strumento per coinvolgere iscritti, volontari, collaboratori, dirigenti e persone. Vogliamo immaginare un cambiamento culturale in grado di rivoluzionare tutti i settori del nostro Paese, compreso il nostro, con un unico fine: il bene comune e non di pochi. Dobbiamo imparare il Noi al posto dell’Io, anche se in questo mondo di social e competizione dove siamo sempre stimolati a cercare protagonismo e visibilità e dove la furbizia ha preso il sopravvento su etica e onestà, passare dalla cultura dell’Io a quella del Noi non è per niente facile”.
La rotta da percorrere, secondo Emilio Didoné, è quindi chiara: “si deve lavorare dal basso per avere buone risposte dall’alto, perché senza una forte partecipazione dalla base i vertici difficilmente riusciranno a compiere le scelte coraggiose e necessarie per realizzare un cambiamento di rotta giusto e necessario, dentro e fuori la nostra organizzazione. Per questi motivi abbiamo accolto con favore la proposta del nostro Comitato Esecutivo di iniziare il percorso del Congresso 2025 dai territori, di “ascoltare e partire dal basso”. La partecipazione – chiosa Didoné – deve essere la Stella Polare del nostro percorso congressuale per far emergere idee, pensieri, priorità, proposte originali. Per generare, insomma, valore condiviso ed elaborare una strategia generale che serva a potenziare la nostra Federazione”.