Domenico Rocca

Cambiamenti in atto nella Rappresentanza Locale Sindacale della FNP CISL di Cantù. Dopo tanti anni di attività, infatti, Mario Marzorati ha deciso di chiudere la propria esperienza di coordinatore locale, trovando in Domenico Rocca il proprio “erede”. Ci siamo quindi recati in viale alla Madonna 11/2 per incontrare il nuovo Coordinatore locale, che ci ha subito aperto le porte della sua sede e raccontato di sé e della sua esperienza. Di come, dopo una vita di lavoro nella scuola, si trova oggi a dirigere la RLS della FNP canturina.

“Ho iniziato a lavorare nel 1983 – ci racconta Domenico – subito dopo essermi laureato. Originario della Calabria, mi sono trasferito a Milano per studiare ed appena finito l'Università mi sono subito visto assegnare una supplenza annuale a Paderno Dugnano. Dopo aver fatto il militare ho quindi deciso di trasferirmi in Brianza. A quel punto ho iniziato una nuova esperienza lavorativa nel mondo della scuola a Como, e da lì non mi sono più mosso.”

L'incontro col sindacato è avvenuto quasi quarant'anni fa: “nel 1985 – racconta Rocca – ho fatto la prima tessera Cisl. Ho trovato in quei sindacalisti delle persone disponibilissime, che mi hanno accompagnato ad entrare di ruolo nella scuola nel 1987.” Arrivato alla pensione nel 2021, Domenico Rocca è andato alla ricerca di nuovi stimoli: “la prima cosa che ho fatto è stato chiedermi cosa potessi fare. Quando mi sono presentato all'INAS per inoltrare la mia richiesta di pensione ho incontrato l'amico Vito Andreacchi, il quale mi ha chiesto se volessi impiegare un po' del mio tempo per fare il volontario in Anteas. Così ho iniziato a fare l'autista per questa associazione di volontariato, accompagnavo ragazzi che avevano problematiche varie a scuola.”

Dopo qualche anno per Domenico si apre una nuova possibilità: “un giorno arriva Marzorati e mi chiede se volevo fare il Coordinatore della RLS di Cantù per FNP. Dopo qualche momento di riflessione ho deciso di accettare con entusiasmo questa nuova sfida. Ad oggi la mia esperienza è positiva, mi trovo sempre a contatto con persone che hanno delle problematiche da cercare di risolvere e poter essere loro d'aiuto mi fa sentire bene. Questa per me è una nuova dimensione della mia vita, che sino a prima di andare in pensione non avevo preso in considerazione. Qui fanno un sacco di esperienze, si imparano un sacco di cose. È nel mio DNA aiutare gli altri. Dare una mano significa anche partecipare direttamente, relazionarsi con gli altri. Andare in pensione può voler dire chiudersi in sé stessi, ma non è nella mia indole. È questo che mi ha spinto ad entrare in Anteas prima ed in FNP poi.”